sabato 11 luglio 2009

Istantanee: recensione #3

Istantanee, di Silvia Santirosi (EdiLet, 2008, pagg.79, euro 10,00), è il libro d'esordio in versi di un'autrice che ha già pubblicato racconti e scrive di critica e di cinema. Come suggerisce il titolo, qui la poesia si configura come atto del vedere immediato, dello stare dentro le cose concrete: immagini, situazioni, stati d'animo, tutto viene registrato in fretta, annotato in un taccuino della realtà immediata. "Il rifugio di un tavolino al caffè della stazione - scrive Claudio Piersanti nella prefazione - non è in fondo diverso da quello privato della propria stanza". Una poesia, dunque, di appartenenza e di rifugio: "appesa all'amo / di un mondo mai muto / dove perdo / nano partito / per appartenermi". Scrivere serve a tracciare coordinate, a ribadire la presenza in un mondo inquieto e frastornato. E inquieta è anche la natura di questi versi, rapidi, concisi, versidi una voce tesa alla ricerca di una propria dimensione: "Guardare il mondo da dietro una finestra / guardare giù / non protegge dal dolore". E' come se tra l'io e ilmondo ci fosse unacesura, un mancato incontro: Così la poesia si fa portavoce di un dialogo, di una preghiera in attesa di qualcosa.
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Alberto Toni su Via Pò
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