sabato 6 marzo 2010

La "sposa gentile" sospesa tra due mondi

(Il Mattino del 05 marzo 2010)
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La storia di una famiglia ebrea, di un amore, di una donna che immola la sua esistenza: riassumendo così La sposa gentile (edizioni e/o), l'ultimo libro di Lia Levi (che sarà presentato da Titti Marrone e Antonella Cilento, alle 18 alla Fnac - via Luca Giordano, 59), ne viene subito in mente un altro: «I cani e i lupi» di Irène Némirovsky. Sebbene alcuni accostamenti siano possibili - un passione che attraversa tempeste private e pubbliche, la forza degli eventi storici che finiscono per travolgere i destini dei personaggi, - il romanzo della scrittrice piemontese naturalizzata romana è un inno alla vita e all'amore: «Io voglio sempre che lui sia contento. E anche lui lo vuole per me. È tutto qui». È questo il segreto svelato di un matrimonio scandaloso e doloroso, almeno all'inizio. Perché Amos e Teresa appartengono a mondi diversi. Lui ebreo, di famiglia benestante e lei cristiana, allevata in campagna da poveri contadini, si incontrano in un Altrove fatto di desiderio (di carne e anima) in cui si legano con il sangue e gettano le basi per costruire la casa della loro esistenza. È così che quella sposa «gentile» abbraccia la religione ebraica, fa amicizia con la stessa malattia che condurrà il suo compagno alla morte, per restare sempre accanto a lui.
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