domenica 30 gennaio 2011

El tren

Era il 22 aprile 2006.
Quella notte è nato il mio primo nipote. 
Quella notte il mondo ha dato il suo benvenuto ad Alessio. 
La ricordo come fosse ieri. Appena uscita dal cinema ("Il regista di matrimoni", ndA), ecco il messaggio di mia sorella. Il miracolo che aspettavamo si era compiuto.

Quella notte ho fatto una promessa a quella piccola creatura. Il mio primo libro (per bambini) sarebbe stato suo. A lui lo avrei dedicato.

Oggi mantengo quella promessa.
El tren (OQO editora) è in libreria. Anche se tutto questo accade in Spagna. E non nel mio paese. Non in Italia.

"Para Alessio, una de la estrellas màs brillantes de mi cielo"
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¿Cómo puedo decirte que las personas que queremos se mueren, nos dejan y se van? ¿Cómo puedo decirte que el amor y la alegría forman parte de la vida igual que el dolor y la tristeza? (…) ¿Cómo puedo decirte todo esto, mi niña?

Entonces te cuento una historia.

En El tren, la pequeña protagonista debe hacer frente a la terrible pérdida de su madre. El padre recurre a un relato para ayudar a entender un hecho tan doloroso como natural.
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Ora i ringraziamenti. 
(L'ordine è puramente casuale!)

Ringrazio Amalia. E' lei che mi ha raccontato il suo dolore. E' per lei che ho scritto la lettera che, anni dopo, si è trasformata in questa storia.
Ringrazio Chiara, il suo cuore che ha "ascoltato" davvero il mio racconto e le sue mani che hanno creato immagini tanto belle e delicate. Senza le sue pietre preziose, questa corona sarebbe stata molto più povera e ordinaria.
Ringrazio Marisa, Belén e tutta la squadra della OQO per aver creduto nella mia storia, per averla curata con tanta dedizione e passione. Per aver permesso a questo libro di vedere la luce. 
Ringrazio Simone per la sua amicizia. E' anche merito suo (e diamo a Cesare-Simone quello che è di Cesare-Simone!!!)
Ringrazio te. Le nostre strade si sono divise, ma se ho ripreso a scrivere, se ho ricominciato a disegnare è anche merito tuo.
Ringrazio tutti quelli che - consapevolmente o inconsapevolmente - mi hanno dato qualcosa: un pensiero, un'emozione, una suggestione. E' la magia della scrittura. Niente si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

E' un libro. Carta, inchiostro e colori. Ma è anche una parte di me (e di Chiara, certo!). E' qualcosa di vivo, che si arricchirà delle emozioni, dei pensieri, delle risate e delle lacrime che saprà far nascere nei cuori e nelle menti di chi lo incontrerà.
Ora non è più (solo) mio. Ora comincia la sua avventura nel mondo.
Stanotte ho sentito la sua risata argentina.
Mi stava salutando.
Stava partendo per il suo viaggio.

Ti auguro tanta fortuna, piccolo mio.