martedì 23 agosto 2011

Renzo Piano et la citadelle d'Amiens

(Il Mattino, 23 agosto 2011)
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È Renzo Piano ad essersi aggiudicato il progetto di riqualificazione e riconversione in polo universitario della cittadella militare d’Amiens. Lo ha annunciato qualche tempo fa Gilles Demally, sindaco della città nonché presidente di Amiens Metropole e della giuria del concorso “Citadelle d’Amiens”. Già l’estate scorsa erano stati scelti quattro progetti tra i settantadue selezionati: quelli di Dominique Perrault, Francis Soler, Jean Nouvel e Renzo Piano, appunto. Ulteriore scrematura all’inizio di quest’anno: non restavano che gli ultimi due nomi, su cui l’ha spuntata alla fine l’architetto italiano. 
Prima di parlare del progetto, ecco qualche curiosità sulla capitale della regione della Piccardia, nel nord della Francia. Amiens ospita Notre-Dame d’Amiens che con i suoi 7000 m2 di superficie è la cattedrale gotica più grande della Francia, nel cimitero cittadino riposa lo scrittore Jules Verne e il suo Circo Stabile, costruzione poligonale su 16 lati inaugurato nel 1889 e progettato da Émile Ricquier (un allievo di Gustave Eiffel), fu utilizzato come scenografia da Federico Fellini nel 1970 per il suo film I clowns.
Tornando al cantiere, i lavori saranno condotti in due diverse fasi. Cominceranno nel 2012, avranno una durata di 8 anni e un costo totale di 163,3 milioni di euro. Per lungo tempo la cittadella è stata un ostacolo per l’urbanizzazione moderna della città verso nord a causa della topografica complessa del sito, le varie costruzioni presenti, il carattere difensivo dell’intera zona e la trama caotica delle strade. Tutto il contrario della parte sud della città, più omogenea, con un impianto convergente verso la cattedrale. Lasciata dall’esercito nel 1993 e acquistata dal comune alla fine degli anni Novanta, verrà dunque trasformata in un polo universitario capace di accogliere circa 8.000 studenti. Il progetto non prevede l’abbattimento delle costruzioni presenti (come la dimora del Governatore, le caserme o le scuderie), ma la loro riconversione, il fine non è solo quello di ridare vita e una nuova funzione alla cittadella mantenendo però inalterato il suo isolamento, ma di farne un punto aperto e di riferimento per tutti gli abitanti. L’antica piazza d’armi insomma non sarà solo il centro nevralgico del nuovo polo universitario. «Tutto ruota intorno a una piazza» si legge nella presentazione del progetto dell’architetto genovese. «Era una piazza d’armi che diventa un luogo di incontro e di scambio, di condivisione, nel quale differenze si stemperano, le esperienze si mescolano e le paure scompaiono». La ristrutturazione delle quattro porte permetterà di realizzare dei collegamenti tra il centro villa e le periferie al momento isolate. Più in generale, il cantiere renderà possibile la cancellazione delle cicatrici lasciate dall’urbanizzazione degli anni Sessanta e una riqualificazione turistica e ambientale dell’intera area creando passeggiate sulla sommità degli antichi bastioni o nei fossati.
Silvia Santirosi