lunedì 15 giugno 2009

Intervista a Porochista Khakpour (Il Mattino 13-06-2009)

Chiacchierata con la scrittrice irano-americana Porochista Khakpour: un confronto dell'Iran di Ahmadinejad e l'America di Bush...
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«Ahmadinejad è per l'Iran quello che Bush è stato per gli Stati Uniti». Lapidario e senza giri di parole il giudizio sull’attuale presidente iraniano che esprime Porochista Khakpour, scrittrice irano-americana al suo esordio in Italia con «Figli e altri oggetti infiammabili» (Bompiani). Il romanzo si snoda tra ricerca d’identità personale e possibilità di comunicazione fra generazioni, culture e mondi diversi attraverso le vicende di una famiglia stretta tra un passato perduto insieme al Paese d'origine e un presente con il quale non è sempre facile fare i conti. Una storia parecchio autobiografica: «Ho vissuto con angoscia l’inizio della guerra fra Iran e Iraq, poi siamo andati negli Stati Uniti, ma anche lì ogni volta che sentivo volare aerei o elicotteri ero presa dal panico!». Come vede queste elezioni presidenziali a quattro, con Ahmadinejad, Mussavi, Karrubi e Rezai? Quale nome sceglieranno i 46 milioni di iraniani chiamati alle urne? «È difficile da dire perché nel passato è stato evidente che il voto della gente non è sempre coinciso con il risultato finale. La mia speranza, e credo sia la speranza di moltissimi iraniani, è Mussavi».
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